Nembro – Una mattinata intensa, ricca di emozioni e di riflessioni profonde, quella promossa dalla Cisl Bergamo e dal Coordinamento Donne e Politiche di Genere in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lunedì 24 novembre, al teatro Modernissimo di Nembro, è andato in scena lo spettacolo “Molestamente”, scritto e diretto da Carlo D’Addato del «Gruppo Teatro Fragile» di Treviolo: un’opera che indaga i meccanismi sottili e spesso invisibili della violenza, invitando il pubblico a riconoscerne i segnali e a prendere posizione.

Un progetto che coinvolge il territorio
La mattinata, aperta alla cittadinanza, ha visto una grande partecipazione, segno concreto di un territorio che vuole fare rete per contrastare ogni forma di abuso. L’obiettivo dichiarato dalla Cisl è chiaro: promuovere una cultura basata sul rispetto, sulla tutela e sulla dignità, rafforzando strumenti e consapevolezze utili alla prevenzione e al sostegno delle vittime.
Gli studenti del Sonzogni: entusiasmo, professionalità e impegno
A rendere ancora più speciale l’iniziativa è stato il contributo degli studenti dell’Istituto Alberghiero Sonzogni di Nembro, che hanno curato con grande dedizione il light lunch finale. I ragazzi e le ragazze, accompagnati dai loro docenti, si sono messi in gioco con professionalità e spirito di servizio, preparando e servendo il rinfresco conclusivo.
Per loro non è stata solo un’esperienza formativa dal punto di vista pratico: la possibilità di partecipare a un evento così significativo ha rappresentato un momento di crescita personale e civile. L’entusiasmo con cui hanno lavorato testimonia la volontà dei giovani di essere parte attiva di progetti che promuovono valori fondamentali per la società.
Un messaggio che continua oltre la scena
Lo spettacolo “Molestamente” ha lasciato un segno profondo nei presenti, offrendo spunti di riflessione e stimolando un confronto necessario. Grazie al contributo dei vari soggetti coinvolti – dalle istituzioni ai giovani studenti – la mattinata si è trasformata in un esempio concreto di collaborazione e responsabilità condivisa.
Un teatro, un gruppo di studenti, un sindacato: realtà diverse unite da un unico obiettivo. Perché parlare di violenza non basta: serve educare, sensibilizzare e costruire insieme una cultura del rispetto.










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